Booking.com
La costiera amalfitana è il tratto di costa campana, situato a sud della penisola sorrentina, che si affaccia sul golfo di Salerno. È un tratto di costa famoso in tutto il mondo per la sua bellezza naturalistica, perfetto esempio di paesaggio mediterraneo con uno scenario di enorme valore culturale e naturale. Per questo motivo è stato considerato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO e prende il nome dalla città di Amalfi, nucleo centrale della Costiera. Fanno parte della costiera 16 splendidi comuni della provincia di Salerno: Amalfi, Atrani, Cava de’ Tirreni, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Raito, Ravello, Sant’Egidio del Monte Albino, Scala, Tramonti, Vietri sul Mare. Ognuno dei paesi della Costiera ha il proprio carattere e le proprie tradizioni: tipico della zona è il limoncello (liquore prodotto con i limoni locali); Cetara è il paese famoso per la sua produzione di colatura di alici mentre Vietri è famosa in tutto il mondo per l’antica lavorazione e produzione di ceramiche dipinte a mano. I vari comuni si distinguono anche per i monumenti architettonici come il Duomo di Amalfi ed il suo “Chiostro del Paradiso” di chiara influenza orientale, la Torre Saracena di Cetara e Ravello, città della musica, con […]
Su piazza Garibaldi il grande edificio voluto dal cardinale Alessandro d’Este nel 1621, per istallarvi le scuderie. Sulla sinistra una stradina porta all’anfiteatro di Bleso ed alla Rocca Pia.
Antica capitale dei duchi longobardi, Spoleto vi lascerà senza fiato grazie alla ricchezza del patrimonio storico-artistico cittadino, testimonianza delle più diverse epoche storiche che la videro protagonista. In una cartolina indirizzata allla moglie Herman Hesse scriveva: “Spoleto è la scoperta più bella che ho fatto in Italia […], c’è una tale ricchezza di bellezze pressoché sconosciute, di monti, di valli, foreste di querce, conventi, cascate!”. E proprio riguardo a queste bellezze, sulla sommità del colle Sant’Elia che domina Spoleto si erge la mole della Rocca Albornoziana, simbolo della città delimitato da un alto sistema di mura perimetrali alternate da sei torri squadrate, tra le quali quella detta “della spiritata” e la “camera pinta”, affrescata con opere del Quattrocento. All’interno della Rocca, due aree distinte: il Cortile d’onore, con il Museo nazionale del Ducato e uno spazio polivalente per mostre, concerti e convegni, e il Cortile delle armi, con un teatro all’aperto. Adiacente la Rocca c’è il Ponte delle Torri che unisce la Rocca e il Monteluco. Questo ponte è impressionante e unico nel suo genere: lungo 230 metri e alto 82, pare sia stato eretto tra il Duecento e il secolo successivo, dopo il saccheggio di Spoleto da parte del […]
Centro nevralgico della città, arricchita dall’Arco dei Padri Costituenti di Arnaldo Pomodoro, posata a giugno del 2009. Sulla destra si prosegue per la panoramica su Roma.
Tra i più grandi complessi sacri dell’architettura romana del II secolo a.C. Il santuario d’ Ercole Vincitore misurava originariamente 3000 mq e sorgeva sopra un sistema di terrazzamenti. Al centro si inseriva il tempio circondato da porticati e al di sotto il teatro. Era posto fuori dalle mura della città e rappresentava uno snodo economico cruciale per tutte le popolazioni dell’Italia centro-meridionale. Incanalava le acque di cui la zona era ricca, convogliandole in cascate spettacolari, acquedotti e fontane. Al momento è visitabile solo in caso di eventi. Questa struttura ha molte affinità con l’area sacra del Santuario della Fortuna Primigenia a Palestrina, ancora ben conservata e visitabile.
Le tombe dei giganti (tumbas de sos gigantes in lingua sarda) sono monumenti funerari costituiti da sepolture collettive appartenenti alla età nuragica (II millennio a.C.) e presenti in tutta la Sardegna. Si chiamano tombe dei Giganti perché la tradizione vuole che ospitassero un unico corpo umano ed essendo spesso lunghe una decina di metri si pensava che fosse un uomo particolarmente alto. In realtà le tombe ospitavano molti corpi, come dimostrano i ritrovamenti ossei di decine di persone che a volte sfioravano il centinaio. Si possono trovare disseminate in tutta la Sardegna con una particolare concentrazione nella parte centrale dell’isola dove se ne contano circa la metà; fino all’ultimo censimento del 2003, quelle conosciute sono 800. La più antica delle tombe dei giganti esistente in Sardegna, è la tomba denominata Su Cuaddu ‘e Nixias, sita nel territorio di Lunamatrona (VS) in località Nixias, dalla quale prende il nome. Il nome dato alla stele nuragica dalla fantasia popolare (il cavallo di Nixias) è dovuto alla presenza di un foro circolare sulla parte superiore che, secondo la leggenda, serviva a legare i cavalli. In realtà non si conosce il reale utilizzo del foro, creato con molta probabilità in epoca più recente. Il […]
Il Teatrino di Vetriano si trova nella frazione di Vetriano, presso Pescaglia, in provincia di Lucca. Costruito alla fine dell’Ottocento, è il più piccolo teatro pubblico storico del mondo, certificato dal Guinness dei Primati nel 1997, anno in cui è stato acquisito dal Fondo Ambiente Italiano che ne ha curato il restauro e lo ha reso di nuovo agibile per ospitare opere di prosa e arte varia. Nel 1891 il teatrino iniziò la sua attività con opere in prosa e commedie musicali recitate dagli stessi abitanti del paese. Con il nuovo secolo si intensificò l’attività filodrammatica e filarmonica e, visto il successo, il piccolo centro divenne un punto di riferimento per tutta la zona. All’inizio degli anni sessanta gli spettacoli filodrammatici cominciarono a mostrare evidenti segni di crisi e contemporaneamente iniziarono i problemi alle strutture del teatrino: si verificarono alcuni dissesti statici e al deperimento del manto di copertura del tetto e delle decorazioni pittoriche. Nel 1983 cessa l’attività della Società Paesana e nel 1997 gli eredi Biagini donano la loro parte di proprietà al Fondo Ambiente Italiano. Un importante lavoro di recupero del teatrino è stato svolto su progetto dell’architetto Guglielmo Mozzoni, portato a termine nel 2002: la parte […]
Lungo la sponda destra del fiume Aniene e prospiciente l’odierna stazione ferroviaria visitate la tomba della Vestale Cossinia. Fu un omaggio dei tiburtini alla Vestale che dedicò la sua vita al culto del fuoco sacro.
Villa dei Vescovi è una villa veneta situata in località Luvigliano, frazione di Torreglia (Padova). Considerata il primo trapianto del gusto per la classicità romana nell’entroterra della Serenissima, custodisce il più straordinario esempio di decorazione ad affresco nel Veneto precedente alla rivoluzione imposta da Paolo Veronese. È stata dichiarata monumento nazionale ed è di proprietà del FAI (Fondo Ambiente Italiano) dal 2005. Villa dei Vescovi venne edificata a Giovanni Maria Falconetto con la collaborazione dell’umanista Alvise Cornaro tra il 1535 e il 1542, su un terrapieno dei Colli Euganei dalla curia di Padova, per offrire al vescovo una sontuosa casa di villeggiatura estiva. La villa poggia su un terrazzamento in sommità del colle, con scalinate sostenute da arcate inserite nel declivio. Fanno parte del complesso edifici rustici, stalla, abitazione del gastaldo e quattro portali monumentali. La realizzazione degli stucchi, sempre su disegno di Andrea da Valle, fu intrapresa nel 1542, gli affreschi vennero affidati, sul finire del 1543, al pittore fiammingo Lambert Sustris che si occupò dell’ideazione complessiva dell’impianto decorativo e dell’esecuzione della maggior parte delle pitture. Le stanze del piano nobile erano un tempo interamente affrescate con paesaggi, scene e figure mitologiche. Nelle logge, invece, finti archi, adornati di […]
Rocca Calascio è un borgo italiano in provincia dell’Aquila, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga; ad un’altitudine di 1.460 metri è tra le fortificazioni più alte d’Italia. Le perle che suscitano l’ammirazione e lo stuporte degli spettatori sono senz’altro il Castello, la Chiesa di Santa Maria della Pietà e l’antico borgo sottostante, oggi disabitato. Grazie alla sua meravigliosa posizione, da qui si ammirano panorami sublimi. Situato in una posizione molto favorevole dal punto di vista difensivo, il Castello era utilizzato come punto d’osservazione militare in comunicazione (attraverso l’utilizzo di torce durante la notte e di specchi nelle ore diurne) con altre torri e castelli vicini, fino all’Adriatico. La struttura originaria è in pietra calcarea bianchissima, ha una pianta quadrata e presenta agli angoli quattro torri cilindriche ed un mastio quadrato al centro, il quale costituisce il corpo militare di difesa del castello. L’accesso avveniva attraverso un ponte di legno, che anticamente era retrattile, e che invece oggi è appoggiato su mensole in pietra. Ai piedi del Castello è presente il borgo abbandonato, il collegamento con il castello avveniva attraverso un ponte levatoio in legno, oggi sostituito da una semplice rampa. Il terremoto del 1703 ha […]
Enter the email address to reset your password we will send you link for confirmation at your email.
User Registration is disabled